La sindrome da ipersensibilità e iperattività (HS-HA) si compone di due patologie comportamentali che solitamente si manifestano insieme.
Ipersensibilità: il cane è sempre in allerta e reagisce in maniera esagerata anche a stimoli di bassa intensità, ad esempio abbaiando a chi si muove in casa, reagisce allo stimolo scatenante agitandosi impulsivamente. Non è in grado di interpretare gli stimoli (perchè la reazione è immediata) e non riesce a memorizzarli (perchè troppo agitato). In questa condizione l'apprendimento è molto difficoltoso se non impossibile, il cane non è in grado di elaborare una strategia adattattiva.
Iperattività: si manifesta una sequenza comportamentale alterata per la completa mancanza della fase refrattaria. In una sequenza comportamentale normale ci sono tre fasi:
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una fase appetitiva, in cui c'è la percezione dello stimolo (ad esempio il cane vede la pallina)
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una fase consumatoria, in cui si realizza il comportamento (ad esempio il cane rincorre la pallina)
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una fase refrattaria o di arresto, in cui si torna allo stato di quiete (ad esempio il cane stanco e soddisfatto per aver rincorso la pallina più volte smette di giocare e si disinteressa all'oggetto seppur ancora presente). Nel cane affetto da iperattività non esiste la fase di arresto e continua a giocare all'infinito, passando direttamente dalla fase 2 di nuovo alla 1 e alla 2 senza interruzioni.
Il quadro clinico è abbastanza evidente: il cane non sta mai fermo, gioca in continuazione con gli altri cani o cerca di coinvolgere il proprietario, è sempre distratto da qualcosa con conseguente difficoltà a concentrarsi nell'apprendimento e impossibilità a rispondere ai nostri segnali. Quindi è un cane che non torna al richiamo, perchè è sempre impegnato in qualcos'altro, non si siede su richiesta, insomma non si ferma mai, tanto che ha difficoltà ad addormentarsi, dorme pochissimo e mai profondamente. Anche il rapporto con il cibo è alterato, non è mai sazio e mangia fino a vomitare.
Fuori casa è talmente preso da tutto quello che lo circonda che si dimentica di fare i suoi bisogni e spesso urina e defeca al rientro a casa.
Lo stato di grande eccitazione gli impedisce di controllarsi durante il gioco e, sebbene non lo faccia con cattiveria ma soltanto con l'intenzione di giocare, può diventare pericoloso perché incapace di controllare il morso e le sue violente zampate.
Anche in sala visite dal veterinario la situazione è ingestibile, salta senza controllo, abbaia, può manifestare minzione emotiva e bava alla bocca.
I segni clinici sono abbastanza evidenti ma non è semplice rendersi conto se si tratta di vera e propria patologia. Tra un cane eccitato, poco abituato alla calma, e un vero patologico iperattivo il confine può essere molto sottile.
A volte i cani possono essere sovraeccitati semplicemente perché conducono una vita poco soddisfacente dal punto di vista motorio e cognitivo e si ritrovano con un eccesso di energie da disperdere. In questi casi è sufficiente incanalare queste energie in attività che inducano alla calma, aumentare il numero e la qualità delle attività per ottenere ottimi risultati. Se il confine sia oltrepassato o meno lo stabilisce un veterinario comportamentalista sulla base di un'accurata visita e, in caso di patologia, stabilisce una cura comportamentale e farmacologica.
Presentiamo qui brevemente 2 casi di studio che saranno analizzati nel dettaglio nelle prossime settimane e che ci aiuteranno a comprendere meglio come un'attenta analisi delle caratteristiche del cane e delle motivazioni che lo spingono a comportarsi in un certo modo sia alla base di un corretto approccio educativo o ri-educativo e come la terapia farmacologica possa affiancare quella comportamentale per sconfiggere definitivamente questa patologie.
Caso 1 – Ho incontrato Zeus, un labrador di 2 anni, al termine della cura per una conclamata sindrome HS-HA (iperattività e ipersensibilità). Il cane era ormai clinicamente “guarito” eppure la famiglia aveva grosse difficoltà di gestione: se lasciato da solo distruggeva letteralmente la casa, anche in presenza dei proprietari era sempre agitato, saltava addosso, mordeva le mani, li seguiva per tutta casa, fuori casa tirava al guinzaglio, abbaiava furiosamente agli altri cani. La sua famiglia non era convinta che fosse davvero guarito.
Caso 2 – I proprietari di Nerone, uno schnauzer gigante di circa 2 anni, erano veramente disperati quando il veterinario comportamentalista che li seguiva ha consigliato loro di contattarmi. Nerone aveva morso tutti i membri della famiglia e per questo era stato in cura, al termine della quale aveva acquisito un buon controllo del morso. Rimanevano, però, altre questioni da risolvere, in particolare le distruzioni in casa (divani, poltrone, telecomando, telefono,...) e il furto continuo di cibo da tavola. Inoltre il cane era sempre in movimento, saltava addosso alle persone che incontrava in casa e, soprattutto, stava ricominciando a mordere.