Quest'anno abbiamo iniziato la stagione allenandoci con il clicker, utilissimo per raffinare tecniche sportive, ma anche ottimo mezzo per migliorare la relazione con il cane, arricchire il bagaglio di competenze di entrambi e aggiungere varietà alle attività da fare insieme.
Si tratta di un mini-percorso ideato in collaborazione con ConFidoinTe asd e strutturato in 3 incontri riservati a chi già conosce e utilizza il clicker. Già nel primo laboratorio, dopo un breve riepilogo sulle tecniche e sulle modalità operative, i binomi presenti si sono messi subito al lavoro.
Abbiamo diviso i partecipanti in piccoli gruppi in modo che i cani potessero alternarsi e godersi le giuste pause di riposo e che le persone avessero l'opportunità di confrontarsi e aiutarsi sul modo di procedere.(...)
A ciascun gruppo è stato assegnato un comportamento da costruire, a turno con tutti i cani, adattando il progetto alle capacità del binomio e, quando necessario, cambiando completamente progetto:
Gruppo 1 – Alessandra e Ciro, Daniela e Rita, Sveva e Inu si sono cimentate nella costruzione del “rotola” utilizzando lo shaping. Lucia e Mia, assenti ieri, dovranno recuperare a casa!
Ciro conosceva già il “rotola” con segnale vocale e avere esperienza motoria del movimento alla fine lo ha aiutato a completare il comportamento, ma anche lui ha dovuto ingegnarsi per capire cosa gli stava chiedendo Alessandra. Lavorare in maniera diversa dal solito è un po' come fare qualcosa che non si conosce e Ciro ha dovuto mettere in campo la sua intelligenza per scoprire passo passo di cosa si trattasse.
Rita era così pronta a collaborare e così orientata a Daniela da sistemarsi sempre di fronte a lei e da metterla in difficoltà nell'ottenere una posizione e una postura che aiutassero il cane ad eseguire il gesto. Alla fine, comunque il movimento è stato impostato e nei prossimi giorni sicuramente potrà essere migliorato.
Vedere Inu così concentrato sul compito nonostante i tanti cani presenti e le distrazioni ambientali è stato un grosso successo e già per questo Sveva potrebbe ritenersi soddisfatta. All'inizio Inu faceva fatica anche a mettersi a terra per cominciare il lavoro ma, piano piano si è concentrato sempre di più...ora bisogna solo trovare il lato più comodo per farlo rotolare!
Questo esercizio apparentemente semplice ha offerto molti spunti di riflessione: a quale altezza devo tenere la mano con il bocconcino? Che tipo di traiettoria devo proporre? È lo stesso se il cane gira verso destra o verso sinistra? Ogni cane ha un lato preferito? Giro sempre dalla stessa parte o posso decidere secondo come è sdraiato a terra? Quando tolgo il bocconcino?
Gruppo 2 – Antonella e Margot, Germana e Zac, Marco, Stefano e Kika si sono allenati sul toccare un oggetto, in questo caso un campanellino da far suonare.
Per Margot l'ambiente non era proprio l'ideale con persone molto vicino, tanti cani e tanti click, inoltre non era molto allenata a lavorare con il clicker. Per lei il compito di toccare il campanellino era troppo gravoso, meglio ripartire da compiti più semplici, tipo il “guardami” o il targeting sulla mano.
Zac, l'arzillo nonno del gruppo, ha fatto un buon lavoro interessandosi quasi da subito al campanello e lavorando anche con Marco ... chissà se nelle due settimane che ci separano dal prossimo incontro Germana arriverà a mettere il comportamento sotto segnale?
Kika ha dato l'impressione di non aver ancora ben chiaro il significato del clicker, può essere utile ripetere l'attivazione e assicurarsi che il significato del click sia ben compreso prima di riprendere il lavoro a casa. Kika, comunque ha lavorato guardando il campanello e toccandolo su indicazione di Stefano, sicuramente sarà presto in grado di modellare il suo comportamento seguendo i click.
Anche questo comportamento ci offre molti spunti di riflessione: meglio lavorare prima con un target di altro tipo o utilizzare da subito il campanellino? E il target a terra o in mano? Quando appendo il campanello nel posto definitivo? Meglio offrire il bocconcino dalle mani o lanciarlo a terra? Posso utilizzare il modo in cui lancio il bocconcino per aiutare il cane a capire il gioco? E la posizione del proprietario?
Gruppo 3 – Anna e Otto, Emma e Giotto, Flavio e Cluny, Maria Letizia hanno sperimentato lo slalom del cane sotto le gambe del conduttore che cammina.
Era stato suggerito l'utilizzo di un targetstick da utilizzare, soprattutto con i nanetti, una volta che il cane avesse imparato a seguirlo. A Otto, però, il targetstick proprio non piaceva e si è preferito utilizzare la mano come target, soprattutto nell'interazione con una persona diversa dalla proprietaria.
Giotto ha preso confidenza quasi subito con il tragetstick, è stato difficile scegliere il momento giusto per smettere perchè la concentrazione è calata in fretta ed è stato necessario aspettare un po' prima di riuscire a premiare almeno due nuovi successi consecutivi.
Cluny conosceva già qualcosa di molto simile e il passaggio sotto le gambe non era certo un problema, a volte è più difficile per la persona coordinare bene tutti i movimenti, la mano con cui tengo il guinzaglio, il clicker e il modo in cui offro il bocconcino piuttosto che per il cane dare fluidità al comportamento.
Spunti di riflessione per questo gruppo: può il clicker funzionare da ancòra emozionale e aiutare un cane diffidente verso le persone a relazionarsi con estranei? Meglio utilizzare il targetstick o la mano per guidare il cane? A che punto tolgo il targetstick e inserisco il segnale vocale?
Vi aspettiamo tra due settimane per allenarci ancora insieme.