Spesso fra proprietari di cani si raccontano aneddoti e leggende su come gestire il proprio cane, a volte vengono anche nominate diverse figure professionali che si dovrebbero occupare del nostro amico peloso. Ma da dove arrivino queste Professioni e quali siano le specifiche competenze non è sempre chiaro... vediamo perché.
Un tempo il cane viveva “vicino” alla famiglia, solitamente all'aperto ed era poco coinvolto nelle vicende delle persone. Qualcuno gli dava da mangiare e lo accudiva quel tanto che bastava a mantenerlo in forma per svolgere il suo ruolo che originariamente era legato all'utilità: caccia, guardia, pastorizia, trasporto,...
Ora il cane ha assunto il ruolo di “compagno” e sta conquistando giorno dopo giorno il suo posto all'interno della famiglia. Questo significa che ha sempre meno doveri e sempre più diritti: il diritto alla salute e al divertimento, ad esempio. Intorno alla figura del cane moderno sono nate e si vanno sviluppando nuove figure professionali con campi di competenza a volte ben distinti e a volte sovrapponibili, comunque tutte in veloce evoluzione. (...)
Il dogsitter è chi porta a spasso il cane al posto del proprietario che, magari a causa di impegni di lavoro, non ha il tempo di assicurare tutte le uscite di cui avrebbe bisogno. A volte si tratta di un vicino di casa o di un giovane che si guadagna così i soldi per le proprie piccole necessità, a volte si tratta di un vero professionista, formato in una delle tante scuole nate a questo scopo. Un dogsitter professionista è in grado di fornire le giuste attenzioni scegliendo il tipo di passeggiata adatta alle esigenze di ogni cane, sa quando è il caso di correre in clinica o dal veterinario, propone giochi adeguati e somministra i pasti. Spesso il dogsitter accoglie il cane in casa propria quando il proprietario va in vacanza e assicura una pensione casalinga di qualità.
L'educatore e l'istruttore cinofilo sono figure abbastanza recenti che stanno piano piano sostituendo l'addestratore. In termini puramente semantici:
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educare significa tirare fuori, cosa? Il potenziale del cane, sviluppare le sue attitudini e capacità attraverso percorsi studiati appositamente per ogni individuo
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istruire significa dare istruzioni per la realizzazione di un compito
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addestrare vuol dire rendere abili a particolari performance
Nell'uso comune l'educatore è colui che aiuta il binomio persona-cane a stabilire e rinforzare una relazione soddisfacente per entrambi e li accompagna alla scoperta delle attitudini del cane perché i suoi bisogni siano sempre soddisfatti. Contemporaneamente aiuta il proprietario ad insegnare al cane le regole di vita insieme perché il cane si adatti più facilmente all'ambiente in cui vive. Spesso collabora con l'istruttore e il veterinario comportamentalista ai quali si affida nei casi di deficit nelle competenze sociali o quando si accorge che potrebbe esserci una patologia del comportamento.
L'istruttore è chi aggiunge alle competenze dell'educatore una formazione specifica per la conduzione di classi di socializzazione e gruppi di persone e/o la riabilitazione di cani con problemi comportamentali. Questa è forse attualmente la figura più ambigua perché al momento in Italia ci sono più scuole che formano competenze diverse e che attribuiscono funzioni diverse. Di solito affronta anomalie del comportamento. Secondo alcuni l'istruttore è anche colui che forma il cane per discipline sportive come l'agility, l'obedience, etc.
L'addestratore nel senso comune è chi lavora con metodi tradizionali (collare a strangolo, punizioni,..), in senso letterale, invece, è chi avvia il cane allo sport. Comunque un termine sempre meno utilizzato.
Il veterinario si occupa della salute del cane, ma non solo. Di solito è il dottore che suggerisce ai proprietari di rivolgersi ad altre figure professionali, che siano specialisti veterinari o che si tratti di dogsitter, educatore, istruttore o veterinario comportamentalista.
Quest'ultimo è uno specialista del comportamento che ha seguito corsi universitari ad hoc o master o corsi appositi per medici veterinari. Si occupa di patologie del comportamento e le affronta solitamente con terapie farmacologiche e comportamentali.
Per il comune proprietario di cane è molto complicato districarsi tra tutte queste figure e quello che succede di solito è che si affida al veterinario di base o amici e conoscenti dispensatori di consigli o all'educatore che ha conosciuto al parco. Se incontra figure professionali serie viene subito ben indirizzato in nome di una proficua collaborazione tra professionisti, altrimenti incappa in sedicenti istruttori o comportamentalisti che a volte non sono in grado di affrontare le problematiche proposte.
Riteniamo assolutamente indispensabile che ogni figura professionale che ruota attorno al cane debba conoscere le competenze delle altre figure in modo da indirizzare il proprietario a quella giusta e che ognuno sia in grado di offrire il proprio contributo in una sinergia di intenti e di azioni che possano aiutare il binomio cane-persona a raggiungere l'obiettivo prefissato.
A nostro avviso è soprattutto il medico veterinario che deve conoscere tutte le figure professionali e formare una rete di collaborazione perché è a lui che il proprietario si rivolge solitamente con regolarità. Ma anche ciascun educatore dovrebbe avere un istruttore e un comportamentalista di riferimento, così come il veterinario comportamentalista dovrebbe rivolgersi all'istruttore o all'educatore secondo i casi.
Non si tratta, quindi, di una gerarchia tra figure professionali superiori ed altre inferiori, ma di figure che incarnano competenze diverse, ognuna ugualmente utile e che si relazionano una con l'altra per ottenere il miglior risultato con l'obiettivo comune del benessere del cane e della sua famiglia.