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Gioco ginnastica per il cervello

stefano e kikaSotto un bellissimo sole più che primaverile si è realizzata una splendida giornata teorico-pratica dedicata al gioco e all'apprendimento, in collaborazione con ConFido in Te asd.

Prima di dedicarci alla parte pratica abbiamo fatto qualche cenno alle basi scientifiche che ci inducono ad utilizzare il gioco come strumento indispensabile per insegnare abilità al cane e per mantenere la sua mente allenata a risolvere problemi.

Ci sono infatti ormai tantissimi studi scientifici che dimostrano che il cane ha una grande capacità di ragionare e che questa capacità è alla base delle sue grandi potenzialità di apprendimento. Abbiamo illustrato alcuni esempi degli studi fatti nel laboratorio di Budapest da un equipe di ricercatori anche in parallelo ai bambini, ai primati e ai lupi e sono state evidenziate analogie e differenze per meglio comprendere le basi del lavoro svolto.(...)

E' stato fatto un rapido cenno anche su quanto sia importante raggiungere uno stato emotivo ottimale per mantenere alta la concentrazione e come sia indispensabile proporre un compito adeguato alle capacità del cane perché si possa ottenere un apprendimento rapido, piacevole e duraturo nel tempo. 

Utilizzare il gioco per insegnare abilità al cane è un'ottima strategia anche in campo sportivo, dove troppo spesso ci si concentra sulla prestazione e il risultato da raggiungere a scapito del divertimento. Spesso gli allenamenti diventano una lunga sequenza di ripetizioni del gesto che conduce presto a noia e calo della prestazione.

Gli studi sull'apprendimento, invece, ci dicono che per ottenere la massima prestazione, anche sportiva, è molto più utile condurre il cane in uno stato emotivo di piacere. Per questo diamo così tanta importanza al gioco, perché oltre a essere un'ottima ginnastica per il cervello predispone all'apprendimento di capacità complesse. Il gioco, inoltre, è un ottimo strumento per raggiungere sintonia e complicità, anch'esse ingredienti indispensabili alla pratica sportiva.

La platea umana era molto interessata, quella a 4 zampe invece scalpitava per dimostrare come tanta teoria avesse un'applicazione pratica.

Sono stati affrontati sia teoricamente sia sperimentati in pratica il tira-e-mola, la ricerca olfattiva e la Mobility Dog®, ma la parte principale della giornata è stata impiegata sperimentando vari giochi di problem solving. Questo ci ha permesso di verificare nella pratica del gioco con il cane cosa significhi allargare il piano prossimale d'esperienza e proporsi come mediatore delle conoscenze del nostro compagno a 4 zampe.

Allargare il piano prossimale d'esperienza vuol dire partire dalle conoscenze già acquisite e familiari per fare esperienze diverse, ma simili, e gradualmente più difficili.

Più un problema è distante dalle esperienze già acquisite e più il cane (ma anche il bambino) ha bisogno di un mediatore che lo aiuti nel passaggio.

Dallo studio comparato con i lupi era emerso che i cani si riferiscono molto di più alla figura di riferimento, mentre i lupi cercano sempre di risolvere il problema in maniera autonoma, anche quando non è alla loro portata. E questo non perché i lupi siano più intelligenti, quanto piuttosto perchè i cani, nella loro vita insieme alle persone, hanno avuto modo di imparare che chiedere collaborazione è una strategia vincente.

Cani e proprietari hanno collaborato per risolvere giochi di attivazione mentale disponibili in commercio e giochi autocostruiti, sempre con la raccomandazione di partire da qualcosa di noto per poi allargare gradualmente le conoscenze. Tutti i proprietari si sono dimostrati ottimi mediatori, partecipando al gioco e aiutando il loro compagno a risolvere problemi di varia natura e difficoltà.

La giornata ha offerto interessanti spunti di riflessione, ad esempio tutti hanno potuto constatare come i cani che avevano osservato altri cani prima di loro utilizzare le zampe per trascinare un panno allo scopo di tirare fuori dei bocconcini da sotto una lastra di plexiglass, abbiano risolto il problema con più facilità.

Un'altra considerazione importante deriva dal fatto che al termine della mattinata tutti i cani erano più rilassati ed appagati. Spesso si sente dire che il cane ha bisogno di fare attività fisica, di giocare con altri cani, di correre e inseguire la pallina per scaricare energia, sfogarsi e quindi stare più tranquillo a casa.

E' vero che se il cane si stanca poi ha bisogno di dormire e a casa sarà più tranquillo ma è anche vero che se ci limitiamo alla sola attività fisica, trascuriamo il bisogno del cane di applicare la sua intelligenza in attività mentale, altrettanto importante. Inoltre se pensiamo di poter stancare il cane fisicamente dobbiamo tenere in considerazione il fatto che ogni giorno il nostro cane sarà più allenato a correre e che, quindi, ogni giorno dovremo impegnarlo più a lungo per ottenere l'effetto stanchezza. In ogni caso, questa giornata ha mostrato che il gioco è in grado di rilassare e appagare il cane da ogni punto di vista.

Con questa giornata abbiamo voluto mettere l'accento sull'applicazione pratica delle basi scientifiche che ci inducono ad utilizzare il gioco come strumento d'eccellenza per l'insegnamento.

Grazie ancora una volta a tutti i cani che con tanta pazienza hanno aspettato il loro turno per divertirsi a imparare e a tutte le persone che si sono messe in gioco con noi.


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