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Coprofagia

cane che mangia delle feciCoprofagia è un termine di derivazione greca (copros=feci e phagein=mangiare) che significa ingerire le feci, proprie o altrui. Quella che per noi è una pessima abitudine, nel cane è in realtà  un evento abbastanza comune e che poggia le sue radici proprio nella domesticazione del lupo. Sebbene non siano ancora del tutto chiare le ragioni per  le quali il lupo sia stato scelto dall'uomo per una convivenza così duratura tra queste vi è sicuramente l'attitudine del proto-cane a svolgere funzioni di spazzino. I primi cani si nutrivano con gli avanzi che trovavano ai margini dei villaggi evitando l'accumularsi di rifiuti e allontanando topi e piccoli nocivi. Inoltre all'epoca non esistevano certo i pannolini per neonati e i cani svolgevano anche l'ingrata funzione di tenere pulito ove i bambini sporcavano. Considerando anche il comportamento della cagna che, durante il periodo di allattamento, gira i cuccioli sulla schiena, lecca il ventre e la zona tra l'ano e i genitali per stimolare la defecazione e poi ingoia gli escrementi, non dobbiamo certo meravigliarci se i nostri cani si dedicano talvolta ad atti di coprofagia! Semplicemente è nella natura delle cose che possa succedere. (...)

E' necessario, però, fare alcune distinzioni, ad esempio tra cuccioli e cani adulti, fra feci presenti nell'ambiente abitativo o all'esterno e tra il fatto di mangiare le proprie feci o quelle altrui.

I cuccioli sono molto curiosi ed esplorano il mondo in tutti i suoi aspetti, spesso mangiano escrementi per pura curiosità e questo comportamento normalmente cessa intorno ai 4 mesi di età. A volte diventa un gioco con il proprietario, una sorta di gara a chi riesce a pulire prima, questo capita quando ci si affanna a pulire immediatamente in casa quando il cucciolo sporca; meglio, allora, aspettare di non essere visti per far sparire le tracce!
Altre volte capita che il proprietario abbia sgridato o punito il cucciolo per aver defecato in casa, il cane in questo caso può associare la collera dell'umano alla presenza delle feci e, per evitare che si arrabbi, fa sparire il corpo del reato (indovina come?).

In qualità di proprietario di un cane posso fare qualcosa per evitare/attenuare tutto ciò? Certamente sì.

bambini che fanno la caccaProprio come i bambini, i cuccioli defecano subito dopo la pappa, quindi può essere utile portare a spasso il cane appena somministrato il pasto oltre che al risveglio così da abituare il cucciolo a sporcare fuori casa. Se succede che sporca in casa, poca attenzione alla cosa, si pulirà più tardi.

Per quanto riguarda i cani adulti la coprofagia può essere ascritta a varie cause:

  1. necessità di integrare carenze alimentari. Ingerire feci di animali erbivori assicura un apporto di vitamina B12 che non può essere sintetizzata dai carnivori, uomo compreso, solo alcuni batteri sono in grado di sintetizzare B12 biologicamente attiva. Lo stomaco dei ruminanti contiene batteri in grado di sintetizzare la vit B12 che poi viene assorbita dall'intestino e passa così nella catena alimentare. I cibi “puliti” non contengono batteri e non permettono la sintesi della vit B12, perciò la normale assunzione di carne o di prodotti industriali potrebbe non essere sufficiente ad assicurare il fabbisogno giornaliero. Può essere utile adottare una dieta casalinga molto varia, comunque in tutti i casi di coprofagia si raccomanda di verificare con il proprio veterinario se l'alimentazione del cane sia ben bilanciata.
  2. tentativo di attirare l'attenzione da parte del cane o un gioco instaurato involontariamente dai proprietari con il  cucciolo e protrattosi fino all'età adulta. A volte capita che la passeggiata con il cane sia estremamente noiosa (per il cane, soprattutto) o che il proprietario sia distratto e non dedichi attenzioni al cane, così Fido si ingegna e cerca un modo per divertirsi, scopre per caso che se va in giro a mangiare escrementi il suo accompagnatore lo rincorre gridando... (sono poche le persone che in questi casi riescono a tenere un comportamento “distaccato” dalla situazione) ecco un modo veramente efficace per invitare al gioco il suo umano!! Bastano pochi successi in questo senso perché l'intuizione di un giorno diventi una divertente abitudine (per il cane!). In questo caso è necessario ridiscutere la relazione tra proprietario e cane ed affinare gli strumenti per rendere più varia la vita del cane e la passeggiata più piacevole per entrambi. Il proprietario deve accreditarsi agli occhi del cane proponendo attività divertenti sia in casa sia fuori ed assicurare passeggiate ogni volta diverse e costellate di attività da fare insieme. Il cane sarà più attento alle sue richieste perché sicuramente porteranno qualcosa di bello e non avrà più bisogno di cercarsi qualcosa da fare. Gestendo le iniziative in questo modo si svilupperà ulteriormente anche l'innata disposizione del cane a collaborare. E' anche utile, con opportune esercitazioni,  migliorare la capacità del proprietario a centripetare il cane (rivolgere l'attenzione verso di sé) ed a richiamarlo anche in situazioni di forte distrazione.
  3. disturbo comportamentale vero e proprio. Difficile stabilire se si tratti di un disturbo comportamentale vero e proprio, in generale se non si ottengono risultati né modificando la dieta né rinsaldando la relazione e gestendo al meglio le passeggiate, è opportuno rivolgersi a un veterinario comportamentalista che possa fare una diagnosi ed indicare la terapia comportamentale e/o farmacologica.

Comunque vada, quando ci troviamo in questi casi, cerchiamo di restare calmi, e di pensare che, dopo tutto, se non fossero feci, se fossimo sicuri che non fa male al cane, ma anzi gli fa bene... una bella risata, un solare richiamo al cane con una vivace e rumorosa corsa lontano dal “tesoro” forse ci possono aiutare.


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