sindrome dilatazione-torsione gastrica - richiede l'immediata assistenza veterinaria poiché spesso è necessario intervenire chirurgicamente, bisogna saper riconoscere i sintomi ed evitare le situazioni a rischio. Un cane che abbia subito dilatazione e torsione gastrica cerca di vomitare ma non riesce, sbava, ha le mucose pallide, è irrequieto e prostrato, ha forti dolori, alla palpazione dell'addome si sentono le pareti contratte. Possono provocare questo quadro clinico l'attività fisica intensa dopo un pasto abbondante, una grande bevuta prima o dopo l'esercizio fisico. Sono più colpiti i cani di grossa taglia, maschi, adulti; in particolare alcune razze come il terranova, l'alano, il pastore tedesco. La prevenzione si basa sulla gestione dell'attività fisica (né prima né dopo il pasto), sull'alimentazione divisa in più pasti al giorno, ed esiste anche una prevenzione chirurgica in varie tipologie.
- dolore addominale acuto – la comparsa di un dolore addominale acuto indica sempre una patologia grave, perciò bisogna far visitare urgentemente l'animale senza somministrare né farmaci né alimenti. Il dolore può essere dovuto a patologie gastroenteriche, dell'apparato uro-genitale o del sistema emato-linfatico. Il proprietario si accorge del dolore perché il cane sembra dolorante, si rannicchia, al tatto si sente rigidità addominale, questi sintomi possono essere accompagnati da shock.
- ingestione di corpi estranei – per intervenire in maniera appropriata è necessario sapere quale oggetto sia stato ingerito. In generale, se si tratta di oggetti di piccole dimensioni, non taglienti e non appuntiti (sassolini, bottoni) di solito transitano attraverso l'apparato digerente e vengono espulsi con le feci. Le pile a bottone, sebbene di piccole dimensioni, sono molto pericolose perché scatenano reazioni elettrolitiche e provocano gravi lesioni alla parete dello stomaco. Gli oggetti appuntiti o taglienti possono rimanere incastrati in vari punti dell'apparato digerente e causare lacerazioni, con pericolo di peritonite. Nastri, spaghi, corde e gli oggetti lunghi e morbidi impediscono la normale peristalsi perché le anse intestinali si ripiegano a fisarmonica attorno alla corda e non sono più in grado di contrarsi. Oggetti di grandi dimensioni, invece, ostruiscono meccanicamente l'intestino. Il corpo estraneo ingerito può bloccarsi a vari livelli: se si localizza nel cavo orale, l'animale produce saliva in abbondanza e cerca di toccarsi la bocca con le zampe, infastidito; se l'ostruzione è a livello dell'esofago, alla salivazione intensa si accompagna uno stato di malessere e continui tentativi di deglutizione, rigurgito e, a volte, difficoltà respiratorie. Se l'animale non mangia per giorni e dimagrisce è probabile che abbia già subito danni alla parete esofagea; se, invece, il corpo estraneo raggiunge lo stomaco, il materiale digeribile sarà eliminato in alcune settimane. Se è presente materiale non digeribile che riesce a superare il piloro, viene eliminato attraverso l'intestino; se rimane bloccato nello stomaco può provocare vomito, deperimento e morte. In tutti i casi di ingerimento di corpi estranei è bene contattare lo studio veterinario per un esame radiografico che permetta di scegliere l'intervento più adatto.