Il clicker è una semplice scatolina delle dimensioni di un pollice o poco più che contiene una linguetta di metallo, fissata ad un'estremità e libera dall'altra. Schiacciando con un dito la linguetta e rilasciandola rapidamente, questa produce il caratteristico suono “click-clack” che dà il nome al meccanismo.
Il termine “training” può essere tradotto in vario modo: allenamento, addestramento, istruzione, educazione, ammaestramento, pratica, tirocinio; la definizione che, forse, più si addice al nostro caso è quella che riferisce il “training” all'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze come risultato di un apprendimento.
L'utilizzo del clicker per l'educazione del cane (e di altri animali) si basa sulle tecniche di condizionamento operante e sul rinforzo positivo. Il condizionamento operante è un apprendimento per “prove ed errori” (semplicemente l'animale esibisce una serie di azioni non mirate ad uno scopo finché casualmente ottiene il risultato desiderato); il rinforzo positivo è qualsiasi cosa produca come effetto il ripetersi di un comportamento. Combinando insieme questi due principi: il cane propone un'azione o un comportamento e se viene premiato, allora tenderà a ripetere con maggiore frequenza tale comportamento.
Dopo una prima fase di “attivazione” in cui facciamo una semplice associazione tra il rumore prodotto dal clicker e un bocconcino, per il cane il “click” sarà un vero e proprio rinforzo, in quanto promessa di premio (condizionamento classico) ed agirà nel tentativo di ottenere un “click”.
Questo permette al cane di sviluppare la sua creatività perché sa che è lui a determinare il click e sa che può esprimersi liberamente senza temere punizioni.
Perché allora utilizzare il clicker e non semplicemente il cibo o una lode verbale come premio?
Il click è un segnale chiaro, sempre uguale a sé stesso, neutro (un “bravo” può essere detto con molte intonazioni diverse ed è legato allo stato emozionale di chi lo pronuncia), immediato (il click arriva nell'istante esatto in cui viene eseguita una tale azione, il bocconcino può arrivare in un secondo momento), il suono del clicker diventa un'ancòra per uno stato emotivo positivo, produttivo e collaborativo.
Tecnicamente possiamo lavorare in 3 diverse modalità:
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cattura: estrapolare un comportamento tra quelli che il cane fa spontaneamente durante la giornata, scegliere, cioè un'azione tipo stiracchiarsi appena sveglio, rotolarsi a terra, sbadigliare, pulirsi gli occhi con la zampa,.. clickare e premiarlo ogni volta che la propone
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induzione: utilizzare uno stimolo interessante per ottenere un comportamento (es: utilizzare il luring per eseguire determinati movimenti o fornire un target verso cui indirizzarsi)
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modellamento: raggiungere un comportamento complesso per approssimazioni successive e progressivi tentativi di eseguire l'azione richiesta (es: rotola, ciao con la zampa, inchino, strisciare con il ventre a terra,..)
Induzione e modellamento spesso possono essere utilizzati insieme per raggiungere un comportamento complesso o per insegnare azioni separate da combinare insieme. Quando il comportamento è fluido e viene riproposto con continuità possiamo inserire un segnale che utilizzeremo per chiedere al cane di esibire quel comportamento che, una volta appreso, diventerà parte del bagaglio di abilità del nostro cane.
A questo punto sembrerebbe che il clicker training sia puro addestramento: insegnare prestazioni specifiche, finalizzate ad un lavoro. In realtà non è importante soltanto che cosa il cane impara a fare ma anche come impara a farlo. Il processo di apprendimento con il clicker sviluppa la creatività del cane, soddisfa il suo bisogno di apprendimento e di varietà, fa crescere sicurezza ed autoaccreditamento, migliora l'attenzione, la memoria e la capacità di concentrazione, ...insomma un vero processo di educazione mentale!
...e non solo questo, utilizzando il clicker si agisce anche sulle capacità motorie (resistenza cardio-vascolare, forza, potenza, destrezza, velocità, coordinazione, equilibrio, accuratezza,..) e sulla sfera sociale (comunicazione, cooperazione, fiducia, empatia,...)
In questo sta la differenza tra l'addestramento mirato alla performance (training) e l'insegnamento che coinvolge l'individuo in toto con l'obiettivo di sviluppare in pieno il suo potenziale cognitivo (coaching). Possiamo ora definire meglio il “clicker coaching” come l'utilizzo del clicker per offrire al cane nuove esperienze:
- il cane apprende comportamenti nuovi (addestramento),
- sviluppa il suo potenziale motorio, cognitivo e sociale (educazione),
- si diverte (gioco).
Chiunque abbia già sperimentato la magia del clicker avrà avuto modo di vedere il proprio cane bramoso di lavorare e desideroso di ricevere un compito da svolgere e non esiterà a riconoscere l'espressione sul volto del cane come la tipica “faccia da clicker”!